Nemmeno con i maschi le cose andavano meglio. Non sono mai riuscito ad avere un amico vero, non sono mai riuscito a creare un legame forte con qualcuno. Ero diverso dagli altri: timido, introverso, studiavo e leggevo anziché fare il vandalo scansafatiche. E nemmeno andavo d'accordo con i ragazzi per bene e studiosi perché mi sembravano tutti così prevedibili, seri, senza dubbi o incertezze.
Ero troppo bravo per andare d'accordo con gli scavezzacollo, e troppo incasinato per andare d'accordo con i secchioni.
E poi, benché timido e introverso, non sono uno che arrossisce e sta zitto: sono brusco, testardo e battagliero. E le persone ti stanno lontane, quando sei così. Soprattutto da adolescente, quando più forte è la necessità di fare branco, di costruirsi un circolo di pari in cui condividere emozioni e riti di passaggio di quell'età.
Ma io non sopportavo, in maniera inconscia ed istintuale, i riti del branco. Volevo essere io, con la mia testa e la mia autonomia. Il problema è che un ragazzo che non si amalgama al gruppo diventa un disadattato rispetto a quel gruppo. E siccome a me non piacevano mai i gruppi per principio, ero in ogni luogo un disadattato.
Che sfiga. Ti avessi conosciuto, da come ti descrivi, ti avrei fatto una corte spietata. Dentro di me, naturalmente, che anch'io sono timida, cerebrale, insicura e un po' fessa. Probabilmente ci saremmo amati follemente senza mai saperlo...
RispondiEliminaSe mi avessi conosciuto mi avresti odiato o ti saresti tenuta lontana, come fanno un po' tutti con me :-)
RispondiEliminaNon sono esattamente il tipo di persona che ispira simpatia, diciamo...
(grazie per il commento. Prima assoluta)