Verso la seconda metà delle superiori cominciai a cercare un po' di sollievo da tutto e da tutti e lo trovai nel fondo degli istinti umani: cibo e sesso. Progressivamente cominciai a mangiare sempre di più per lenire l'ansia. Zucchero principalmente, dolci, cioccolata. E a masturbarmi.
Se dovessi descriverla, la solitudine per me è la puzza di sperma rappreso su un fazzoletto. È il gusto acido in bocca per i troppi dolci mischiati a fumo di sigaretta. È andare a pisciare con l'uretra che brucia. È l'odore di capelli non lavati. È il guardarsi, vedersi grasso e andare in cucina un'altra volta. È la costante preoccupazione di aver buttato via i fazzoletti sporchi perché tua madre non li trovi. È il saper aspettare il momento giusto per andare in cucina quando nessuno ti sente.
La solitudine è un mondo di odori sgradevoli, dove il tuo corpo produce sperma e grasso, dove tu produci sperma e grasso. Dove ti fai male da solo, ma non riesci a smettere perché l'unico, momentaneo, evanescente sollievo dal dolore è il male che ti fai da solo.
E dove cominci a convicerti che effettivamente gli altri hanno ragione se ti stanno lontani. Basta guardarti allo specchio, basta annusare l'aria intorno a te, quale migliore ragione ci potrebbe essere?
La solitudine e' un mondo di odori sgradevoli... Come e' vero. Voglio il lieto fine pero'.
RispondiEliminaThis ain't no Hollywood, I'm afraid...
RispondiEliminaWell, let's pretend It is.
Elimina