20/03/12

Due

Nemmeno con i maschi le cose andavano meglio. Non sono mai riuscito ad avere un amico vero, non sono mai riuscito a creare un legame forte con qualcuno. Ero diverso dagli altri: timido, introverso, studiavo e leggevo anziché fare il vandalo scansafatiche. E nemmeno andavo d'accordo con i ragazzi per bene e studiosi perché mi sembravano tutti così prevedibili, seri, senza dubbi o incertezze.

Ero troppo bravo per andare d'accordo con gli scavezzacollo, e troppo incasinato per andare d'accordo con i secchioni. 

E poi, benché timido e introverso, non sono uno che arrossisce e sta zitto: sono brusco, testardo e battagliero. E le persone ti stanno lontane, quando sei così. Soprattutto da adolescente, quando più forte è la necessità di fare branco, di costruirsi un circolo di pari in cui condividere emozioni e riti di passaggio di quell'età.

Ma io non sopportavo, in maniera inconscia ed istintuale, i riti del branco. Volevo essere io, con la mia testa e la mia autonomia. Il problema è che un ragazzo che non si amalgama al gruppo diventa un disadattato rispetto a quel gruppo. E siccome a me non piacevano mai i gruppi per principio, ero in ogni luogo un disadattato.


2 commenti:

  1. Che sfiga. Ti avessi conosciuto, da come ti descrivi, ti avrei fatto una corte spietata. Dentro di me, naturalmente, che anch'io sono timida, cerebrale, insicura e un po' fessa. Probabilmente ci saremmo amati follemente senza mai saperlo...

    RispondiElimina
  2. Se mi avessi conosciuto mi avresti odiato o ti saresti tenuta lontana, come fanno un po' tutti con me :-)

    Non sono esattamente il tipo di persona che ispira simpatia, diciamo...

    (grazie per il commento. Prima assoluta)

    RispondiElimina